mercoledì 28 gennaio 2015

Quando il porno è un'arte (divina)

Si chiama Pornsaints la web community con “un approccio artistico al porno, un approccio pornografico all’arte, un approccio pornoartistico alla religione”. Un collettivo di pittori, digital artist, video maker che lavorano insieme ad attrici del cinema hard con un obiettivo comune: esplorare uno degli aspetti più invasivi della società contemporanea. Con un risvolto artistico-spirituale che invita a riflettere…

 

Tutto può essere oggetto d’arte. Indipendentemente da ciò che rappresenta nella quotidianità, nel preciso momento in cui si sceglie di farne “qualcosa di artistico”, un soggetto, un’idea, una condizione smette di essere ciò che è per diventare qualcosa di diverso: aspirazione, ispirazione, messaggio.
Non può esservi giudizio e ben che meno pregiudizio nell’arte: entrare in questo “spazio”, dove regna libertà di pensiero, significa varcare la soglia di un’altra dimensione. Qui, a dettare i parametri sono gli input che derivano dai cinque sensi. Più uno: l’immaginazione.

Marie McCray by Francesco D'Isa
Nel suo piccolo saggio Lo spirituale nell’arte, già Wassily Kandisnky spiegava che «L’artista deve essere cieco alle forme “note” o “meno note”, sordo alle teorie e ai desideri della sua epoca. Deve fissare gli occhi sulla sua vita interiore, tendere l’orecchio alla necessità interiore».
Nella sua espressione più autentica, l’arte è quindi alimentata dalla realtà e dai suoi elementi, ma ne estrapola il potenziale inespresso, le contraddizioni, i misteri, le ricchezze. Diventa, in pratica, un detonatore di emozioni e percezioni che spingono oltre il pensiero. E c’è di più: nelle sue rappresentazioni più “alte”, l’arte si eleva a luogo di connessione tra l’umano e il divino, a trait d’union tra realtà e trascendenza.
Uscire allora dagli schemi del proprio tempo, liberarsi dalle convenzioni, diventare outsider capaci di leggere “fra le righe” della realtà.  E interpretarla, comunicarla attraverso un particolare linguaggio, uno stile personale.
Questo è Pornsaints (www.pornsaints.org), collettivo di artisti che coniuga espressione artistica e pornografia. Ne fanno parte personaggi di tutto il mondo che lavorano con le più diverse tecniche, dal video all’arte digitale, alla pittura a olio. Un gruppo che vive anche al di fuori del web, partecipando a mostre ed eventi worldwide - da Firenze a Berlino, da Londra a San Francisco - una web community che rappresenta il primo vero portale di porn-art. 

«La pornografia è uno degli aspetti più importanti e invasivi della società contemporanea, eppure nessuno ne parla, se non all'interno di un monotono dibattito pro/contro. Solo di recente, per esempio, è nata una rivista di studi accademici sul tema. Una cosa così importante, l'arte non può certo ignorarla», evidenzia Francesco D’Isa, artista, scrittore, critico d’arte e fondatore del collettivo.
Kerry Louise by Glenn Arthur
Laureato in Filosofia a Firenze, pioniere in Italia nel campo dell’arte digitale, fondatore della rivista “Mostro”, D’Isa ha pubblicato vari romanzi (il più recente, da poco uscito, è Anna, storia di un palindromo, edito da Effequ) e per Pornsaints organizza mostre d’arte ed eventi in gallerie d’arte internazionali e festival erotici in tutto il mondo. L’idea di una web community che unisca artisti e porno star è stata sua.
«Anni fa, Gregorio Magini, scrittore (La famiglia di pietra, Round Robin 2010) e mio carissimo amico, mi disse qualcosa come “disegni sempre donne nude, perché non lavori con le porno star?”. Da lì il passo alla fondazione di Pornsaints (www.pornsaints.org) è stato relativamente breve. Come prima cosa scrissi un saggio/divertissement sul tema “pornografia e trascendenza”, che vi invito a leggere se davvero siete interessati a sapere cosa hanno in comune le due cose. L’idea di Pornsaints è piaciuta molto, ci ho lavorato sopra ed ho esteso il progetto ad altri artisti. Oggi il gruppo riscuote un buon successo internazionale, abbiamo esposto in Europa ed USA sia in gallerie d’arte che nell’ambito di festival pornografici», racconta il fondatore.

Muse ispiratrici degli artisti del collettivo sono proprio le star del porno. «Ad ogni artista ne viene affidata una e poi lavorano "assieme"».
Gli artisti, invece «sono stati coinvolti direttamente attraverso mie ricerche e conoscenze nel mondo dell'arte contemporanea.  Molti di loro sono anche diventati amici delle porno star ritratte e questo mi ha fatto molto piacere. Uno di loro è anche un porno attore lui stesso, e ha ritratto la sua ragazza».
Tra gli estimatori del progetto vi sono artisti, attori porno, e chiunque non abbia pregiudizi concettuali. Eppure questo genere di espressione artistica non sempre è stata accolta positivamente. «In certi casi, è stata oggetto di censura o condanna da parte di vari elementi più tradizionalisti e conservatori».  
Ariel X by B-9
Facendo leva su un forte dualismo tra corpo e spirito, sacro e profano, carnalità e trascendenza, alla base della fondazione di Pornsaints c’è infatti un concept particolarmente audace: quello della possibilità di “santificazione” attraverso le porno-performance.
«È una mia estremizzazione e semplificazione concettuale, ma sì», precisa D’Isa. «Cito dal breve saggio: Anche la pornosanta abita la casa dei santi, ma vi è giunta percorrendo una via diversa ed è entrata bussando ad un' altra porta. Se il santo, in un certo senso, ha raggiunto l'assoluto arrampicandosi su Dio (qualunque Dio), la pornosanta ha raggiunto l' assoluto scavalcando l'uomo. La sua strada non passa attraverso la rinuncia al mondo dell' uomo in favore del divino, ma attraverso la massima e contemporanea partecipazione a caratteri opposti del mondo umano. Abbiamo visto come una pornostar faccia del sesso e delle sue infinite varianti una professione, trasformando una pulsione generale dell' uomo in un mestiere. Essa cede a tal punto alla propria umanità (in questo caso al desiderio sessuale) da poterla trattare con distacco; da qui la sintesi di opposti di cui è rappresentazione vivente. Un attore recita vari caratteri dell'essere umano senza mai esserli realmente. In questo consiste la sua catarsi, nell'essere e non essere contemporaneamente un avaro, un assassino, un innamorato ecc., un porno attore non recita la parte di uno o più individui, ma di chiunque. Recitando il sesso, egli recita l' uomo nei sui istinti più primordiali e generici; laddove l' attore si spoglia delle proprie determinazioni sociali e personali per indossarne altre - liberandosi, l'attore hard si spoglia delle proprie determinazioni umane per indossare determinazioni umane in generale. Interpretando chiunque, si libera da chiunque». 

January Seraph by Joshua Burbank

Il  collettivo organizza e partecipa anche a eventi e show internazionali, ma nonostante la curiosità che probabilmente vi ha suscitato non li vedrete prossimamente e dovrete accontentarvi di dare una sbirciatina al sito. «Al momento sono troppo impegnato su altri fronti e non ho in programma nuove mostre», precisa D'Isa. «Sto ultimando un nuovo romanzo. E sarà proprio sul tema della pornografia».


The Sexplorer (All rights reserved)




sabato 17 gennaio 2015

50 Sfumature di Grigio al cinema (ma il vero BDSM è a Roma)

Dal libro al grande schermo. Arriva, attesissimo, nelle sale italiane il film tratto dal bestseller di E.L. James. In contemporanea, la capitale ospiterà la Rome BDSM Conference, evento internazionale di culto per gli appassionati della cultura sadomaso



Ricrea il make up di Anastasia Steel. Indossa la medesima lingerie. Guida una macchina come la sua. Gioca in camera da letto con gli stessi accessori erotici. Ma, soprattutto: sogna insieme a milioni di altre donne di poter vivere una storia identica alla sua.

Il 14 Febbraio arriva nelle sale italiane 50 Sfumature di Grigio, il film diretto da Sam Taylor-Johnson e interpretato da Jamie Dornan e Dakota Johnson, tratto dal romanzo best seller di E. L. James Fifty shades of Grey.
Giusto in tempo per un San Valentino ad alto tasso adrenalinico fra le lenzuola o, semplicemente, per un San Faustino trascorso a sognare storie d'amore condite di amplessi al cardiopalma con intrigantissimi Mr.Grey.

Si preannuncia così un secondo, intenso battage per il caso editoriale che ha sedotto milioni di donne nel mondo, tenendole incollate alle pagine di un'abile trilogia pornoromantica capace di dare una vigorosa scossa al mercato dell’editoria (non soltanto dell’eros) e promuovere, anche a livelli popolari, la pratica del sesso estremo.

Ma essendo 50 Sfumature di Business… pardon, di Grigio un prodotto di pura fantasia, viene spontaneo chiedersi: quanta differenza passa tra la fiction e la realtà? È proprio così che funziona una relazione dominatore/sottomessa? È verosimile la stipula di un “contratto” preventivo? Ma soprattutto: che ruolo può giocare l’amore in una relazione sadomaso?

Se desiderate capire su quali codici si fonda davvero la cultura bdsm, o più concretamente volete imparare nuove, ludiche vie del piacere da sperimentare in coppia, Roma è la meta giusta. Dal 20 al 22 febbraio, la capitale ospiterà la seconda edizione della Rome BDSM Conference, un appuntamento dedicato agli habitué e appassionati del genere, ma aperto anche a chi è interessato a conoscere meglio le varie (e vere) sfumature del sesso estremo, grazie a una settantina di workshop tenuti da educatori sessuali, esperti internazionali, sessuologi.
I temi? Tanti, tantissimi e vanno dal Sexy (& sometimes silly) bedroom bondage without rope (sexy bondage da letto senza l'uso di corde) allo spanking for beginners (l'arte della sculacciata per principianti) dalla Storia delle fruste singletail nel mondo e loro uso nel BDSM di oggi alla thickling experience (l'arte del solletico), dall’Erotic Pressure Points allo Shibari.

Obiettivo: ascoltare, imparare e possibilmente mettersi alla prova in un’apposita area play party allestita negli spazi dell’Hotel Mercure Roma West, dove avrà luogo la Conferenza.

D’accordo, non ci sarà la stessa, attrezzatissima stanza dei giochi delle 50 Sfumature (o forse sì?), ma state certi che se Christian Grey esistesse veramente, verrebbe a fare un po’ di sano "training" qui!

(Nella foto: un frame del trailer italiano ufficiale di 50 Sfumature di Grigio)

martedì 6 gennaio 2015

Cristina Fabris e il nuovo fumetto erotico

C'è la mano di una donna dietro alcuni dei fumetti erotici più apprezzati del panorama contemporaneo. Una disegnatrice dal mood provocatorio ma molto raffinato. Le sue storie raccontano le sfaccettature dell'eros femminile, con tocchi di romanticismo e ironia, il suo stile richiama celebri esponenti del genere. Ciò che conquista è quel personalissimo tratto, sempre elegante e voluttuoso anche quando espresso in rappresentazioni molto audaci. Una fra tutte? Fetish, il suo albo manifesto, pubblicato in Francia e negli Stati Uniti e ora ristampato in Italia


Un tratto che riconduce alla mente la matita morbida e sensuale di Milo Manara. Dettagli stilistici che riecheggiano la sofisticata mano di Guido Crepax. Una creatività "liquida", voluttuosamente ed elegantemente femminile, che caratterizza il suo personalissimo tocco. Nata a Roma nel 1971, per metà friulana e per metà avellinese, Cristina Fabris è attualmente una delle più apprezzate rappresentanti del fumetto erotico italiano. Anche quando a tinte molto hard, i suoi disegni riescono sempre a mantenere quel velo di equilibrata e intrigante raffinatezza che li rende piccanti al punto giusto senza correre il rischio di scadere nella volgarità o nella pornografia tout court. Si spinge infatti al top dell'estetica e del sesso Cristina Fabris, scatenando la fantasia sul fogli. Ma la sua è sempre una provocazione compiuta con stile. I suoi lavori raccontano storie fetish, sadomaso, omosex, portando in primo piano le sfaccettature dell'eros femminile, con tocchi di romanticismo e ironia.

Tra i molteplici titoli citiamo Le ricette immorali, Chiudi gli occhi, the erotic art book, ma soprattutto Fetish, il suo albo manifesto, uscito sia negli Stati Uniti che in Francia, e adesso ripubblicato in Italia da B&M Edizioni in una special edition che include una stampa su cartoncino con illustrazione inedita dell'autrice, disegnata espressamente per Eroticart Collection.
«Abbiamo voluto ristamparlo perché molti lettori non trovavano più la prima edizione del 2005», spiega. «La genesi del fumetto è lunga e per molti tratti divertente: seduta ai tavoli di un bar sotto l'ex redazione, con Dario Morgante (alias Luciana del Re) a fare, dire, disfare, rimontare… Conservo ancora alcuni fogli di sceneggiatura dove ci capiamo solo noi!».
 

Del resto, quella del fumetto erotico è un'arte che in Italia può vantare autori di fama internazionale e che si è spesso mossa in tandem con la più celebre letteratura di genere. Basti citare, a tal riguardo, la trasposizione a fumetto di Crepax di Justine o le disavventure della virtù, uno dei romanzi più scandalosi del Marchese de Sade, così come le rielaborazioni grafiche del  fumettista milanese di Histoire d'OVenere in pelliccia ed Emmanuelle.
Proprio Crepax è, infatti, il primissimo autore a cui Cristina Fabris si è ispirata agli inizi della sua storia professionale, sebbene non sia stata la sua unica fonte.
«Ho iniziato le mie letture adulte con lui, poi ho apprezzato e amato la linea morbida e la sensualità delle donne di Manara, mi sono concentrata sulla carnalità di Serpieri e sull'eleganza formale della linea chiara di Rotundo (uno dei miei professori della Scuola Romana del Fumetto) e poi anche su Magnus, Baldazzini, Frollo, Liberatore, Eric Stanton, Varenne, Pichard. Più in generale, mi piacciono molto i disegnatori che rappresentano quella che io chiamo "la poesia in forma liquida" (la china, intendo). Mi riferisco a Nicola Mari, Bonazzi, Corrado Roi, alla bravura disarmante di Carlo Ambrosini, agli acquerelli di Gipi, Moebius, Guido Buzzelli, Jeff Smith, i fratelli Hernandez e molti altri».

Ma lo stile di Cristina non è frutto di un'ispirazione dettata soltanto da autori di fumetto. «Tra le mie prime letture ci sono stati Il diavolo in corpo di Raymond Radiguet, L'amante di Lady Chatterley di David Herbert Lawrence, Lolita di Vladimir Nabokov, mentre il primo film scottante è stato Ultimo tango a Parigi. Sul fronte artistico, invece, mi piacciono molto il periodo Liberty, l'Art Decò, Ertè, Mucha, Rops. Credo che un po' tutta l'arte a partire dal Masaccio in poi mi abbia dato qualcosa».
Ci riconduce quindi ai suoi esordi, nel '98, all'insegna dell'autoproduzione.
«Come autrice di fanzine ho partecipato a tutte le fiere più importanti: Lucca Comics, Expocartoon, Romics, Torino Comics, Napoli Comics. Mi scrivevo le storie, le disegnavo, le fotocopiavo, le spillavo e le vendevo colorando a mano ogni singola copertina! Di volta in volta prendevo sempre più fiducia nel mio lavoro, finché nel 2002 mi sono presentata alla Coniglio Editore. E con loro ho iniziato a pubblicare da professionista».

Affermarsi come disegnatrice in un mondo tipicamente maschile, in realtà, non è stato semplice. «Da sempre il campo dell'eros è associato a fumettisti maschi», sottolinea. Eppure le donne hanno un atout nel trattare l'argomento eros… «Abbiamo un punto di vista differente, un coinvolgimento prima di testa poi di pancia. Odori, colori, sfumature di voce che non sempre l'altro sesso riesce a cogliere.  Anche se magari poi ci riveliamo più "audaci" degli uomini!».

Per i fumettisti funziona come per gli scrittori: personaggi e storie traggono spunto dalla quotidianità e dalla personale creatività. «In genere raccolgo stimoli dalla vita di tutti i giorni, dai racconti che mi fanno le amiche, da film e dai libri letti. Ma soprattutto dalle fantasie che ho in testa», rivela Fabris.
 

Il risultato si traduce in disegni molto sensuali, raffinati, eleganti. Dove l'aspetto estetico e la cura dei dettagli sono elementi imprescindibili. «Pensa se in una storia di bongage o BDSM non mi prendessi cura dei particolari! Chi legge sa determinate cose e se non sono convincente a partire dai dettagli e dall'aspetto estetico non è convincente il fumetto».

Ma com'è l'attuale panorama italiano del fumetto erotico? «Certamente è cambiato il mezzo di fruizione (tablet, ipad, kindle, iphone), per cui a partire dagli editori per poi arrivare a noi disegnatori,  è cambiato il modo di porre il lavoro. Resta ancora un genere di nicchia, che comprende però anche un discreto pubblico femminile, altrimenti non si spiegherebbe il successo di 50 sfumature di grigio, sebbene si tratti di un libro e non di un fumetto. Credo, tuttavia, che per le donne sia un po' più difficile ammettere di possedere fumetti di Serpieri o Crepax. Cito loro perché a mio avviso sono autori forti, dove non c'è soltanto erotismo ma anche molto sesso».

Di certo, il fumetto erotico rappresenta un genere di lettura speciale, con una marcia in più: l'immediatezza dell'immagine. «L'aspetto più difficile di questo lavoro è quello di riuscire a creare una storia credibile, partendo da una sceneggiatura. È facile pensare infatti che il sesso basti di per sé a raccontare, ma non è così: l'obiettivo dei fumettisti è sforzarsi di capire il gusto del lettore. E la vera sfida è riuscire a coinvolgerlo».

Qualcosa che Cristina Fabris, del resto, attraverso i suoi lavori ha più volte dimostrato di saper fare.


(Pubblicato su Glamour.it, 2014. Photo courtesy of Cristina Fabris)

lunedì 5 gennaio 2015

Non il solito sesso "vaniglia"

Workshop per conoscere tecniche e sensazioni del bondage giapponese. Rassegne cinematografiche che indagano la psicologia delle relazioni affettive, inclusa quella sadomaso. Studi e pubblicazioni sulle nuove dinamiche della trasgressione di coppia. Il mondo dell'eros estremo è una realtà sempre meno misteriosa. In Italia, si stimano circa quattro milioni di praticanti di BDSM e un sorprendente trend di crescita nelle vendite di accessori fetish. Protagonista nelle fantasie erotiche femminili, la sessualità alternativa stimola l'interesse per una ragione ben precisa: il desiderio di esplorare nuovi modi di vivere e condividere il piacere

A qualcuno piace caldo. Molto caldo. A qualcuno il sesso piace sperimentarlo nelle sue varie - soprattutto vere - sfumature. Trasgressioni inedite, preliminari arditi, sensazioni per palati forti. A qualcuno piace esplorare il complicato - ma evidentemente intrigante - mondo della sessualità alternativa. Fatta di bondage, giochi di ruolo, BDSM (acronimo di Bondage e Dominazione Sadomaso).
Quel genere di pratiche, insomma, che il controverso scrittore canadese Pat Califia ha definito "l'alta tecnologia del sesso" e che persino un illustrissimo della letteratura come James Joyce condivideva con la storica amante Nora Barnacle, alla quale destinava esplicite lettere erotiche (Le vite segrete dei grandi scrittori, Electa).

«Stando a una serie di recenti studi scientifici condotti sulla popolazione Occidentale, 1 coppia su 10 (sessualmente attive) pratica giochi in stile BDSM» spiega, a questo riguardo, lo psichiatra e sessuologo Alberto Caputo, presidente dell'IES, l'Istituto di Evoluzione Sessuale di Milano.«A questo dato si affianca un incremento nell'uso di accessori e strumenti fetish che, negli ultimi 5 anni, hanno visto aumentare le vendite del 500%». Complice, probabilmente, una crescente attrazione per l'estetica fetish come hanno dimostrato sulle passerelle le proposte di stilisti e designer, ma non solo. «Nella società attuale esiste tutto un mondo di interessi di tipo esploratorio nei confronti di pratiche sessuali che sono state "depatologizzate", e che si trovano all'interno di una dimensione che va da un livello soft a uno più hard», precisa Caputo.

E c'è di più. Nel regno dell'immaginario erotico femminile, la fantasia di dominazione/sottomissione appare particolarmente diffusa. Da un'analisi condotta qualche anno fa su 20 studi e pubblicata su Psychology Today emergono infatti liaison particolari con l'immaginario erotico delle donne occidentali più emancipate e che ricoprono ruoli di rilievo. Dal 31% al 57% dei casi, nelle loro fantasie compaiono giochi di sottomissione. Un dato che sul fronte psicologico è stato altresì interpretato come un volersi "spogliare" nell'intimità della propria carica professionale, lasciando da parte quella continua ricerca della parità dei ruoli che, probabilmente, ha senso soltanto in certi casi e certi ambiti (fonte: Newsweek).

In Italia non esistono stime ufficiali, ma analizzando le percentuali di praticanti di BDSM riscontrate in sondaggi e studi compiuti negli ultimi 15 anni in Occidente, e rapportandole agli ultimi dati Istat, emergerebbe il dato di quattro milioni di persone dedite alla pratiche del BDSM. Di certo, rispetto al passato, sul fronte della sessualità sembra esservi più curiosità verso tecniche, modalità, sensazioni "estreme" dopo i casi editoriali come la popolarissima trilogia delle "50 sfumature" e il conseguente proliferare di produzioni letterarie sul genere.

«L'interesse c'è, cresce ed è soprattutto trasversale», afferma Andrea de La Quarta Corda, violinista, esperto in educazione sessuale FISS e fondatore dell'associazione fiorentina che organizza corsi di Shibari, il bondage giapponese (il 18 maggio a Firenze lo Shibari Day e il 23 settembre workshop base e intermedio a Udine). «Ai miei corsi partecipano persone provenienti da tutt'Italia che vogliono imparare gli aspetti tecnici ed emozionali della legatura. Hanno un'età che varia dai 25 ai 50 anni, sono etero e omosex, professionisti e studenti. La cosa che noto, in tutti questi casi, è che c'è un interesse "sano" da parte di coppie con un certo affiatamento, a dispetto di quello che spesso presentano i media, e che non ha nulla a che vedere con la perversione».

Una chiara analisi la offre lo psichiatra Carlo Rosso, docente di Psicologia Clinica e Psicopatologia Sessuale all'Università di Torino e autore di Perversi e Felici, saggio sul sesso e la trasgressione nella vita delle coppie. "La sessualità consentita si muove su un doppio binario: sesso normale (con il partner, due corpi e niente fronzoli) e sesso trasgressivo (tutto ciò che non è considerato normale, inclusi i comportamenti ritenuti perversi). Per essere più espliciti, nel calderone del sesso trasgressivo rientrano tutte le diverse espressioni della sessualità feticista e sadomasochistica (giochi di sottomissione, scambio di coppia, sesso in luoghi pubblici, frequentazione di club privé, sesso con gli sconosciuti, sesso virtuale, ecc.).Viviamo in un'epoca curiosa in cui la sessualità trasgressiva (un tempo confusa e condannata come perversa) è accettata come possibile e diversa espressione della sessualità normale".

Talmente "normale" da non suscitare nemmeno troppo scalpore il video di Tied Tongue, ultimo singolo di Miley Cyrus, nel quale la cantante "ad alto tasso di trasgressività" appare impegnata a giocare con corde e nastri neri, in un chiaro riferimento al bondage.

«Da non dimenticare è che nello shibari, la visione giapponese del bondage, spesso "edulcorata" in Occidente, ci sono controllo e abbandono ed è una pratica legata al BDSM» tende a precisare il fondatore de La Quarta Corda. «Il bondage è fatto di controllo, di dominazione, di sottomissione, di esposizione, di sensazioni forti, di "piacevoli scomodità". Ognuno può trovare la sua via, più o meno colorata da BDSM. In genere, dico che è come mangiare gli spaghetti al peperoncino: c'è chi li preferisce appena piccanti e chi invece tanto forti da lacrimare, ma mangiarli senza peperoncino non avrebbe ovviamente senso! In fondo, anche il sesso "tradizionale" non è solo bacini e carezze…».

Più che di perversioni pericolose, quindi, si potrebbe parlare di "strategie creative per stare insieme in modo passionale".

Il bondage «è un viaggio che si intraprende a due», aggiunge infatti Andrea. «Fondamentale è imparare l'aspetto tecnico, ma anche apprendere a lasciarsi andare: percepire il contenimento attraverso le corde come un "abbraccio". Non tanto come una "restrizione", quindi, ma come un modo per abbandonarsi, sentendosi sostenuti».

Il nocciolo dello shibari è la comunicazione interpersonale.  «Le corde tese producono intimità ed entrambi i partner possono trarne piacere in modo diverso. Le corde sono lo strumento attraverso cui si crea un'unione particolare tra chi lega e chi è legato. Chi lega "guida", chi è legato risponde attraverso il linguaggio del corpo: ogni centimetro di corda è potenzialmente un mezzo per dare emozioni attraverso i cinque sensi. Nei miei corsi si impara a fare una legatura e a usarla come mezzo di comunicazione, anche per stimolare una sensazione. In una coppia che si limita a vivere una sessualità "mordi e fuggi", questa pratica può servire per riappropriarsi di fiducia e sensorialità ».

Il sempre meno misterioso mondo delle relazioni sadomaso sarà esplorato anche in occasione della Rassegna Cinematografica dedicata alle problematiche affettive "Così vicini, così lontani", in programma in queste settimane al teatro Franco Parenti di Milano. Nell'incontro del 5 giugno si prenderà spunto dal film di Steven Shainberg, Secretary, per discutere sul tema con il giornalista e scrittore Ayzad, divulgatore di sessualità alternative e autore de La Padrona, autobiografia di una delle più celebri dominatrici professioniste in Italia, nonché del bestseller BDSM - Guida per esploratori dell'erotismo estremo, in uscita a Giugno, per Lit Edizioni, in una terza edizione aggiornata. 


(Pubblicato su Glamour.it, 2014 - Photo courtesy of La Quarta Corda by Lightmotion, Model Arinel)



domenica 4 gennaio 2015

Lelo, piacere deluxe

Ha rivoluzionato il mercato dei sex toys trasformando la percezione dell'aspetto, della sensazione e della funzione dei massaggiatori personali. Con 7 milioni di prodotti venduti nel mondo (e un trend di crescita del 200 per cento) l'azienda svedese si è conquistata una posizione di leadership nell'industria degli accessori per la vita intima, complici serial tv e romanzi erotici best seller. Gli articoli più richiesti? Quelli per il piacere di coppia. Ma c'è anche una new entry che apre nuovi scenari in un campo poco esplorato per gli accessori sensuali: quello del sesso orale 


In principio fu la lingerie. Velata, stringata, in pizzo, con coulotte, giarrettiere, bustier, sempre e comunque ad alto grado di sex appeal. Successivamente, nell'ottica di trovare nuovi detonatori dell'erotismo di coppia, venne l'epoca dei travestimenti da boudoir, quei giochi di ruolo su cui i giapponesi hanno saputo fondare, negli anni, un vero e proprio impero economico (i sofisticatissimi e intriganti sex club giapponesi, dove si pratica il play role, contribuiscono a rendere l'industria del sesso la seconda del Paese per volume d'affari dopo quella delle automobili).

Più di recente è arrivata l'industria dei sex toys, quella che ha decretato la svolta tecnologica del benessere sessuale di coppia: da semplici accessori ludico-erotici si è passati a veri e propri "strumenti" di piacere, progettati e studiati al fine di migliorare la sfera intima, agevolare chi non vive una sessualità pienamente appagante, affiancare le coppie con un eros un po' assopito ma curiose di sperimentare nuove vie del piacere.

Con 2 milioni di accessori erotici venduti nel 2013, 25.000 punti vendita che distribuiscono i suoi prodotti, 462 impiegati in 9 uffici nel mondo e una percentuale di crescita annua del 200 per cento, la svedese Lelo è uno dei brand di design leader a livello mondiale nella progettazione e produzione di accessori per la vita intima. La stessa Durex ha fatto ricorso ai suoi designer nell'ottica di ampliamento della propria offerta di massaggiatori e prodotti per la sfera intima, mentre il Congresso di Ostetrici e Ginecologi Americani ha introdotto i suoi accessori al museo Ralph W. Hale di Washingthon D.C.
Senza contare, poi, gli Awards conferiti ai prodotti di punta dal novembre 2011 a oggi, l'ultimo dei quali lo scorso mese di gennaio al 2014 XBiz Awards, dove Tara™ ha ricevuto il premio dell'anno per la Linea/Toys di Lusso.

Dal 2003, anno in cui è stata fondata a Stoccolma dall'ingegnere Filip Sedic e dai designer Carl Magnusson ed Eric Kalén, Lelo ha saputo trasformare la percezione dell'aspetto, della sensazione e della funzione dei massaggiatori personali, facendo leva, principalmente su tre caratteristichei: design, lusso, qualità.  «Questi tre elementi fondamentali significano tutto per noi, plasmano ogni cosa che facciamo. Lo si può constatare in ciascuno dei nostri prodotti», sottolinea Steve Thompson, global marketing manager dell'azienda.

Ma come nascono questi sex toys?
«Ogni prodotto viene da un'idea ben precisa, da un flash d'ispirazione di uno dei nostri designer o da una particolare richiesta dei clienti che cattura il nostro interesse. Per esempio, nel disegnare il nuovissimo massaggiatore Ora™, abbiamo affidato a ingegneri e designer il compito di realizzare un oggetto capace di ricreare lo stesso piacere che le donne provano con il sesso orale. Non avendo nessun precedente a cui poter far riferimento, il team ha proposto una serie di varianti che nessuno aveva mai visto prima. Abbiamo quindi realizzato le versioni Beta dei più promettenti, fornendoli a un gruppo di tester volontari, e poi modellato e rimodellato il design fino a ottenere l'oggetto perfetto. Nasce così  la maggior parte dei prodotti Lelo che arrivano nelle mani dei consumatori».

Cos'è il piacere per Lelo?
«Crediamo fermamente che il piacere sia un fatto prettamente soggettivo. È un aspetto di grande valore nella vita di ciascuno e facciamo del nostro meglio per incoraggiare le persone a viverlo con gioia».

C'è un interesse crescente, oggi, verso gli accessori erotici e i prodotti per adulti?
«In linea di massima, la richiesta sul fronte del piacere c'è sempre stata e ci sarà sempre. Tuttavia  sta aumentando ora come non mai.
Ciò che sta guidando questa crescita, e continuerà a guidarla ancora per lungo tempo,  è una molto più diffusa accettazione della sensualità e della sua espressione. Non c'è nulla di disonorevole nel desiderare il piacere, e sempre più persone se ne stanno rendendo conto.  Questa tendenza sta spezzando i tabù legati ai prodotti per adulti che fino a qualche anno fa sembravano passati di moda, ed è stata possibile anche grazie a certi prodotti della cultura pop, come Sex and The City o 50 Sfumature di Grigio».

Cosa chiedono o desiderano i clienti al fine di avere una una buona vita sessuale?
«Nel 2014 uomini e donne chiedono oggetti per l'intimità che possano usare insieme, affinché ogni partner possa essere soddisfatto allo stesso tempo. Non per nulla, il segmento del mercato per massaggiatori dedicati alla coppia (con IDA™ e Tiani™) è esploso negli ultimi due anni, per la semplice ragione che questi articoli favoriscono una più profonda relazione fra amanti.
Il nostro recente Lelo Global Sex Survey, lo studio sulle abitudini sessuali mondiali, ha rivelato che il 78% delle donne non raggiunge ancora l'orgasmo senza la stimolazione clitoridea diretta. Ma con l'aiuto dei toys dedicati alla coppia sia gli uomini che le donne possono raggiungerlo insieme. Questa guida a una maggiore intimità può spiegare le coppie può spiegare perché le coppie hanno superato i single, tra le categorie che fanno maggiormente uso di sex toys».

Dov'è rivolta la ricerca Lelo in questo momento?
«La direzione più promettente è appunto quella del piacere di coppia, pensiamo quindi a come rendere l'intimità a due un'esperienza ancora più entusiasmante. Abbiamo molti prodotti a questo proposito, ma sul fronte della sensualità c'è un'area ancora da esplorare a pieno».

La sessualità sta cambiando in Italia e in altri Paesi?
«La sessualità umana non sta cambiando, ma fortunatamente lo sta facendo il modo in cui gli individui si rapportano a essa.  Seppur  lentamente, le società si stanno rendendo conto che gli esseri umani sono creature sessuali, lo sono sempre state, e che la sessualità assume molte forme. In questo caso, come in molti altri, cambiare è un bene».


(Pubblicato su Glamour.it, 2014 - Photo courtesy of Lelo)

sabato 3 gennaio 2015

La sex (r)evolution di Angélique DeVil

Un sito web completamente rinnovato e una nuova community di "esteti" con un sofisticato concetto di piacere. Seconda fase del brand che ha fatto della sensualità assoluta la sua missione. E che punta adesso su un'idea più evoluta di erotismo. Fatto di emozioni ed esperienze che esulano dal semplice boudoir... 


Si può parlare di un nuovo erotismo? Di un approccio alla seduzione che non sia finalizzato semplicemente al "piacere della carne", ma rappresenti anche ispirazione etica ed estetica?
Sì può, se il punto di partenza si chiama Angélique DeVil, eroina virtuale, icona femminile di sensualità che trova espressione concreta nel modo in cui molte donne contemporanee concepiscono il piacere. Perché anni e anni di studi, esperimenti, libri, discussioni non sono riusciti a capire che quel tanto agognato Punto G non si trova in un angolo misterioso del nostro corpo, né giace - sopito - nei meandri del cervello. È, in realtà, un luogo intimo dell'anima, che non si lega esclusivamente alla sfera dei sensi, ma che proprio attraverso i sensi e le emozioni si rivela.

Portavoce di questa "ri-evoluzione" è Maria Letizia Festa Giordani, fondatrice nel 2008 del marchio Angélique DeVil, ideatrice (e autrice) del nuovo website del brand, esteta che si pone come mission quella di condurre gli utenti "alla ricerca dell'eros della propria anima".
«Avvicinarsi al mondo di Angélique DeVil significa sperimentare qualcosa diverso rispetto a ciò che i media ci propinano», spiega Festa Giordani. «Ci sono individui alla ricerca di qualcosa di più sofisticato, di un erotismo a 360 gradi, fatto di energia positiva, ricerca delle emozioni, evoluzione personale. Non "carne in mostra", ma spazio d'incontro intimo: l'uomo scopre la donna e la donna impara a capire meglio il linguaggio dell'uomo. Un erotismo evoluto che anche molti uomini ricercano al pari delle donne».

Cosa significa "erotismo evoluto"?
«Significa che non è strettamente legato all'atto sessuale o, più in generale, alla camera da letto. Un eros che si alimenta e cresce anche attraverso stimoli diversi, che hanno a che fare con la natura, l'arte, la scrittura, la musica...».

Nel manifesto di Angélique DeVil si parla proprio di un erotismo dell'anima più che del corpo. Come ci si arriva?
«Imparando a scoprire la propria "identità erotica". Per farlo occorre individuare ciò che si è, ciò che piace e seguirlo, senza correre dietro a modelli o diktat imposti dalla società. "Trova la tua trama" suggerisce appunto il primo step sul sito di Angélique DeVil. Un invito a lasciarsi andare per scoprire le proprie "trame erotiche" che spesso spiazza gli uomini, desiderosi di un tradizionale menu di navigazione a tendina, "altrimenti ci si perde"! Non colgono però il fatto che in questo sito, come nell'erotismo, è necessario "perdersi" per ritrovarsi. E per sperimentare un concetto di piacere più puro».

Ovvero?
«Il piacere è quando il tempo si ferma e tu ti dimentichi di te stesso. È quel momento di vita intensa e vera in cui si perdono i riferimenti, il controllo. E vivi e godi un'esperienza con tutto te stesso».

Il nuovo sito si contraddistingue anche per una particolare modalità d'accesso…
«In effetti, per entrare e iniziare l'esplorazione dei contenuti occorre scegliere e digitare una parola chiave che rappresenti il proprio concetto di erotismo. A seconda del termine che sarà inserito si genererà un preciso percorso di navigazione, che assocerà spunti, riflessioni, notizie e suggestioni in linea con quell'idea».

Quali sono le parole chiave con cui gli utenti accedono comunemente?
«La più diffusa è ovviamente "amore". Ma ve ne sono molte altre usate con frequenza per definire l'eros: scoperta, abbandono, brivido, emozioni, coinvolgimento, gioco. E altre legate ai sensi: olfatto, gusto, tatto… A sorpresa, compare spesso la parola "dedizione". Abbiamo però individuato anche un elenco di termini con cui non è consentito l'accesso al sito. Tra questi, è compresa la parola "sesso"».

Nella sezione speciale Trame Svelate si scoprono contenuti erotici particolari come poesie, racconti e opinioni. Chi li elabora?
«Sono prodotti da amici, scrittori, artisti, blogger e chiunque possa avere cose da raccontare. Nella sezione Trame d'autore, invece, sono presentati artisti che interpretano l'erotismo attraverso la loro creatività artistica».

A chi è rivolto questo nuovo progetto del brand?
«Agli esteti del Terzo Millennio. Anime libere che inseguono il concetto di bellezza e di pulizia dell'eros. Anche fuori dal boudoir».

In definitiva, chi è Angélique DeVil?
«Un'eroina che abita in ogni donna da sempre, in tutte le epoche. La sua personalità, il suo modo di vivere il piacere sono raccontati nella trama del sito. Pure gli uomini possono imparare a scoprirla, seguendo un percorso che li aiuterà a capire meglio loro stessi». 


(Pubblicato su Glamour.it, 2014)

Erika Lust: «Nei miei film, i (veri) sogni erotici delle donne»

Svedese, 37 anni, una laurea in Scienze Politiche con specializzazione sui diritti femminili. Regista, sceneggiatrice e produttrice di pluripremiati film per adulti, Erika Lust ha rivoluzionato l'industria del porno con la sua cinematografia d'avanguardia, incentrata sull'erotismo femminile. Il suo nuovo progetto XConfessions racconta le fantasie erotiche che donne di tutto il mondo le rivelano. L'obiettivo? Indagare la dimensione più autentica e attuale del piacere femminile 

 

Intrigante, sensuale, trasgressivo. Ultraesplicito, ovvio. Ma eccitante come piace alle donne. Vedere un film firmato Erika Lust è una hard experience che colpisce. Come solo un adult movie pensato da una donna per una donna può fare. Perché protagonista non è più la reificazione del corpo femminile, ma il suo piacere, la passionalità, i dettagli che fanno la differenza. E il gioco erotico che sa stimolare la mente.
Quello stesso piacere femminile portato in primo piano, senza pruderie né eufemismi, anche da Lars Von Tiers, che al Festival di Berlino ha presentato la versione integrale del primo capitolo del suo attesissimo Nynphomaniac. Un film definito già "porno d'autore" e che nel raffinato, acuto e lungimirante progetto del celebre regista danese è appunto una celebrazione non solo della sessualità femminile, ma anche della presa di potere delle donne.

Nata nel 1977 a Stoccolma, laureata in Scienze Politiche con specializzazione sui diritti femminili, Erika Lust (all'anagrafe Erika Hallqvist) vive e lavora da oltre un decennio a Barcellona, dove ha fondato la casa di videoproduzione Lust Film. Regista, sceneggiatrice e produttrice, Erika ha all'attivo quattro film erotici vincitori di premi, oltre a vari cortometraggi. Il suo nuovo progetto XCONFESSIONS, dedicato alle fantasie erotiche femminili, coniuga lo stile cinematografico all'avanguardia che la caratterizza con le storie di sesso raccontate da donne di tutto il mondo sul sito www.xconfessions.com, nell'intento di dar vita a un nuovo genere di film per adulti che possa meglio rappresentare il tipo di sessualità cui le donne aspirano.

In che senso possiamo parlare di un nuovo genere di porno?
«Credo che il mio primo progetto The Good Girl (2005) abbia mostrato al mondo che un altro tipo di porno è possibile. L'incredibile successo raccolto anche dagli altri film ha poi sfidato l'industria stessa a cambiare. I miei lavori esulano da qualunque altro genere di intrattenimento per adulti semplicemente perché non credo che si debba sacrificare la trama se il soggetto è il sesso. E non credo nemmeno che la gente non capisca la differenza. Siamo circondati da tecnologia avanzata sul fronte della cinematografia, eppure il porno è superato, vecchio, noioso perché negli ultimi quarant'anni non è cambiato affatto».

Quali sono gli aspetti fondamentali dei tuoi film erotici?
«Il primo e il più importante è il piacere femminile. La maggior parte delle donne  è in grado di riconoscere un orgasmo finto a un chilometro di distanza! E si chiede "perché quella ansima così se è assolutamente IMPOSSIBILE che in tale posizione si possa provare qualcosa"? Poi mi piace scegliere protagonisti che vivano il sesso con entusiasmo, che abbiamo un bell'aspetto ma che possano anche sembrare il vicino di casa oppure l'affascinante cameriere del proprio ristorante preferito. Li dirigo per avere il genere di erotismo che hanno in privato, nelle loro camere da letto: lento, appassionato, con effusioni e dirty talk, come più piace a loro.  E poi catturo quei piccoli momenti, accanto al sesso, che intrigano tanto: il modo in cui respirano o in cui lei lo guarda, il modo in cui lui le sussurra nell'orecchio, quel movimento che lei fa con la lingua... In secondo luogo, voglio cogliere qualcosa che è completamente dimenticato nel porno: la modernità . I film di oggi sono uguali a quelli di trent'anni fa, con recitazione orribile, personaggi cliché e trame debolissime. Come si può pensare che io mi identifichi con un'attrice che non solo non mi somiglia affatto, ma è pure vestita come una scolaretta e sta dando piacere a un uomo che si suppone essere il suo insegnante, per ottenere un buon voto? Queste storie terribili, queste finzioni e questi protagonisti sono anacronistici ed è il momento di proporre qualcosa di migliore, qualcosa che parli alle donne moderne.
Terzo: do grande importanza all'estetica. Probabilmente perché quando io stessa guardo un film sono molto esigente. Uso videocamere di altissima qualità (HD o Red), cerco location belle e moderne (non soltanto camere da letto), uso musica indie, scelgo un make-up realistico e abiti di tendenza per gli attori, uso i sex toys più nuovi e lingerie di design».

Il tuo nuovo progetto XConfessions appare innovativo, in questo senso...
«XCONFESSIONS è un'autentica personificazione del mio approccio nuovo, fresco. Unisce il mio stile cinematografico pionieristico con storie vere raccontate anonimamente sul sito www.xconfessions.com al fine di dar vita a contenuti erotici creati direttamente dal pubblico. Sto cercando di realizzare qualcosa che ispiri le persone e che non sia soltanto 5 minuti di materiale buono solo per l'autoerotismo».

Rispetto a dieci anni fa come stanno cambiando le fantasie femminili?
«È una bella domanda! Non sono certa di come le fantasie siano cambiate, ma posso dire che le donne ne parlano più apertamente. Credo che col passare del tempo abbiamo avuto maggiore possibilità di parlare di sesso e di quello che desideriamo, grazie ai forum on line, ai programmi radio e tv incentrati sull'eros, all'ampio fiorire di una nuova letteratura erotica e ovviamente del porno.
Per quanto riguarda invece ciò che le donne desiderano, se si guarda alla letteratura degli anni '60 e '70 (come Il mio Giardino Segreto di Nancy Friday), le fantasie femminili erano molto diverse, probabilmente  perché all'epoca era diverso ciò che veniva considerato "tabù". Per esempio, fantasie omosessuali e interraziali erano molto più popolari (e scioccanti a livello sociale) rispetto a oggi».

Come selezioni le fantasie erotiche per i tuoi film?
Da regista cerco sempre qualcosa di nuovo, un po' di fetish, qualche storia o fantasia incredibile che accenda la mia immaginazione. Devo comunque essere sempre in grado di vederla mentalmente tradotta in film. Un esempio è Sadistic Trainer, la storia di una ragazza che detesta la ginnastica e riesce ad affrontare le lezioni di educazione fisica fantasticando di legare l'insegnante e fare sesso con i compagni di classe.
Ovviamente, dato che il progetto è quello di fare film che rappresentino le fantasie vere della gente, ho anche preso spunto dai temi più popolari. Alcune delle fantasie più comuni che ho trovato sono sul tema del tradimento, del menage à trois, dell'essere legati o sui rapporti omosessuali. In questi casi, come con Hold me so tight it Hurts, ho cercato di trovare una confessione che colpisse la mia attenzione e che potesse rivelarsi eccitante per il pubblico».

Che cosa vogliono oggi le donne?
«Non credo che sarei mai capace di rispondere! E' vero, faccio e vendo film sul sesso e ho un progetto per portare alla luce storie e fantasie erotiche, ma non mi interessa fare delle considerazioni generali.  Dico sempre che il mio successo come regista dipende dal fatto che realizzo quel genere di film che mi piacerebbe vedere e questa filosofia non è cambiata nel tempo. Succede semplicemente che ciò che fa appello alla mia sessualità fa appello anche alla sessualità di altre donne, soprattutto a quelle che non hanno mai avuto interesse per il porno. Posso quindi dire ciò che io desidero, ciò che io voglio vedere nei miei film per adulti. E io voglio vedere attori attraenti, passione vera, "chimica". Voglio vedere quel genere di sesso che mi piacerebbe fare, non soltanto una lista di posizioni. Voglio vedere storie, personaggi, luoghi realistici, voglio vestiti, accessori e musiche alla moda e soprattutto, voglio vedere piacere autentico!». 


(Pubblicato su Glamour.it, 2014. Foto: Erika Lust by Alberto Gamazo)

Rocco Siffredi e gli errori delle coppie (non solo a letto)

Dagli amori effimeri dei tempi moderni al potenziale sessuale inespresso di ciascuno di noi, all'erotismo ludico "salvacoppia". A tu per tu con il celebre pornoattore, special guest della Durex Love Parade di Bologna, la città più passionale d'Italia secondo il concorso Loveville 2013 

Rocco Siffredi è un uomo ampiamente dotato. Di senso estetico (l'affascinante moglie Rozsa Tassi, in arte Rosa Caracciolo, è stata Miss Ungheria), senso della famiglia (è padre scrupoloso di due ragazzi di tredici e diciassette anni), senso degli affari (oltre a una sua casa di produzione di film hard, Rocco ha recentemente abbracciato il mondo del Food & Wine, creando il brand di una catena di ristoranti, i Rocco's World Café, e presentando un vino insieme all'amico abruzzese Jarno Trulli all'ultimo Vinitaly).
Ma la natura, con lui, è stata generosa anche sotto un altro aspetto: gli ha donato un grosso senso dell'ironia. E lo sfrutta, sapientemente, in ambito artistico nel nuovo programma tv di Sky dedicato all'erotismo di coppia. In "Ci pensa Rocco",  il celebre pornodivo incontra coppie che hanno bisogno di vivacizzare la vita intima e rinvigorire un eros un po' troppo assopito, dando loro dritte e soluzioni smart. Lo fa con un approccio che fa leva, appunto, sul sense of humor: «chi si aspetta qualcosa di strong resterà spiazzato!».
Capita poi che, fra una ripresa e l'altra, Rocco Siffredi partecipi a eventi particolari in veste di ospite d'onore.  Come nel caso della serata organizzata da Durex, a conclusione del concorso Loveville 2013, che ha eletto, fra quindici candidate, la città più passionale d'Italia, quella cioè dove più si fa l'amore. Rocco è infatti la guest star della Love Parade, la grande festa organizzata il 19 aprile nella discoteca Matis della città che si è aggiudicata il titolo: Bologna. Qui, nei due mesi di competizione, è stato registrato il maggior numero di vendite procapite (davanti a Firenze e Verona, rispettivamente seconda e terza classificata) di prodotti legati alla sfera sessuale, tra mass market e canale farmaceutico, per una spesa totale di 546 mila euro.

Bologna la buongustaia e ora anche la passionale…
«Non mi stupisce che sia risultata la città dove più si fa l'amore! I bolognesi sono gente che ama divertirsi. E sanno bene come si fa. La passionalità è un elemento fondamentale. Significa vivere con il massimo del coinvolgimento, fare le cose mettendoci il corpo e l'anima».
Eppure non sempre una passione travolgente dura nel tempo. Succede in certe relazioni...
«Molte coppie, oggi, sono come fuochi di paglia. Si incontrano, si sposano e, il più delle volte, si lasciano dopo un po'. Io e mia moglie siamo insieme da vent'anni ed è grazie a lei che ho capito molte cose. Per esempio, che è un errore cercare "l'anima gemella". È vero, nella vita può capitare di incontrare ragazze che ti attirano e con cui pensi di poterti divertire di più. Ma non puoi dimenticare, per questa ragione, la storia della tua vita».
Difficile mantenere sempre alta l'attrazione reciproca, come si fa?
«Ci sono tre ingredienti fondamentali, a mio avviso, per far durare un rapporto: in primo luogo la tolleranza, sentimento che le coppie giovani non sembrano conoscere. Segue la volontà di rinnovarsi, in continuazione. Noi siamo un po' come le piante: abbiamo bisogno di acqua e cure quotidiane. Non dobbiamo mai dare l'altra persona per scontata, nella nostra vita».
È in questo che, secondo te, sbagliano uomini e donne?
«Lo sbaglio consiste nel fatto che a volte "ci si rilassa" troppo. L'uomo perde la voglia di essere "figo", la donna dimentica di rendersi attraente, di giocare con la propria sensualità. Qui entra in gioco il terzo ingrediente: la creatività . In particolare nel sesso, è davvero importante giocare insieme, personalizzarsi, inventare e sperimentare con un approccio curioso».
Per esempio?
«La prima cosa da capire è che la vera sessualità viene spesso vissuta soltanto al 10%. È sul potenziale inespresso che si può lavorare. A una donna basta giocare con il make up: guardarsi truccata può già permetterle di trovare un elemento in più per abbandonare il vecchio modo di porsi e adottarne uno nuovo.  Anche gli accessori che esaltano la femminilità sono dei must: l'impianto make up e tacchi a spillo funziona sempre tantissimo».
E i sex toys?  Quanto possono aiutare l'erotismo di coppia?
«Possono essere interessanti soprattutto per le donne: il comparto destinato al piacere femminile, di fatto, è il più sviluppato. Personalmente ne vedo pochi. In genere mia moglie li usa soltanto quando io sono via per lavoro».
C'è anche chi, per piacere di più, ricorre alla chirurgia estetica nei punti "clou"…
«Mi è capitato molte volte di incontrare ragazze con il complesso del seno piccolo o ragazzi che si pongono il problema delle dimensioni, ripetendomi: "tu fai presto a dire che non sono importanti" (ehm… se vi state chiedendo quale sia la portata della "dimensione artistica" di Rocco Siffredi, la risposta è: 23 centimetri, ndr). Chi ricorre a questi interventi, in altre parole, ha bisogno di risolvere un suo problema e io non ho nulla in contrario con questa scelta, se ciò può servire a portare benessere, a vivere il proprio corpo in maniera più serena. Un seno al silicone può essere ugualmente interessante, anche se, personalmente, ritengo che non vi sia nulla di più bello di ciò che è totalmente naturale».
D'accordo, la sua "specialità" sarà anche il sesso anale. Ma Rocco Siffredi è decisamente un uomo avanti.

(Pubblicato su Style.it, 2013. Foto: Rocco Siffredi Official on Instagram)