lunedì 10 febbraio 2014

Tara-tantra sex: guida al piacere femminile

Dagli esercizi da fare sola o in coppia alla posizione cult, fino alle zone erogene da tenere d'occhio. Una psicologa tedesca, esperta di tantra, ci conduce alla scoperta di una delle forme meditative più affascinanti. Per valorizzare al massimo la sessualità femminile  

A tu per tu con Christa Schulte

Christa Schulte, psicologa, vive a Brema, dove dirige un centro di psicoterapia femminile. Studiosa del Tantra, ha sviluppato una sua teoria per lo sviluppo della sessualità femminile. Ne parla nel libro: Tantric Sex for Women (A guide for lesbian, bi, hetero and solo lovers), pubblicato da Hunter House. L'abbiamo intervistata. 

Il sesso tantrico è considerato una delle esperienze erotiche più affascinanti. Cosa lo rende così speciale?
«Il fatto di basarsi sul massimo prolungamento della sensazione del piacere e non su un rapido raggiungimento dell'orgasmo. Aumentando la durata dell'atto sessuale, poi, aumenta anche la possibilità di visualizzare immagini cariche di sensualità (le cosiddette fantasie erotiche) una sorta di "cinema privato" che aiuta a intensificare il piacere».

Cosa regala in più all'eros?
«Il principio alla base del tantra è "rilassarsi durante l'eccitazione". Sembra una contraddizione, ma non lo è: imparare ad alternare momenti di rilassamento a momenti di eccitazione è il segreto per potenziare l'eros. La parola Tantra, infatti, significa "tela finissima". È la "trama" che unisce tutti i fili dell'ordito. Allo stesso modo, il tantra unisce il respiro e la miriade di sensazioni positive e negative che percepiamo nell'eros. Il senso di benessere che deriva da questa esperienza viene condiviso con chi ci sta accanto, liberandoci dalla "prigione" della individualità e permettendoci di sperimentare la fusione con ciò che ci circonda».

Lei ha sviluppato una sua teoria per lo sviluppo della sessualità femminile: il tara-tantra. Di cosa si tratta?
«Faccio una premessa: il tantra è nato in India allo scopo di raggiungere la consapevolezza attraverso la sensualità. Tuttavia, questo splendido complesso di esercizi, massaggi e meditazione è stato fortemente influenzato dalla cornice patriarcale, basandosi su presupposti più maschili che femminili. Questo mi ha portato a sviluppare un Tantra centrato sulla donna, che ho soprannominato appunto Tara-tantra, perché Tara è "la donna libera che nuota verso l'altra sponda", la dea della femminilità che impersona le qualità necessarie alle donne per sperimentare la libertà e la gioia di condividere la loro sessualità. Il principio alla base del tara-tantra è l'appagamento dei sensi attraverso la propria energia sessuale e la trasformazione di tale forza in energia spirituale. Solo così, si arriverà alla fusione con il mondo, alla comprensione del significato dell'esistenza, alla ricchezza spirituale».

Nel suo libro sul sesso tantrico, lei propone esercizi "su misura", a seconda della personalità e dell'umore. Ci fa qualche esempio? 
«Le donne sono diverse fra loro e hanno bisogni diversi. Mi piace l'idea di rispettare la molteplicità di esperienze e desideri femminili. Per esempio, chi fa parte di quel 25 per cento di donne che tende ad avere un orgasmo implosivi, di sicuro non trarrà giovamento da esercizi con forti movimenti pelvici. Al contrario, il dolce flusso di estasi potrà esprimersi meglio in movimenti sinuosi, come quelli di un serpente. Ecco quindi, l'idea di suggerire esercizi mirati a seconda di come una donna esprime la propria sessualità».

Come si eseguono gli esercizi di sesso tantrico "al femminile"?
«In uno spazio riservato, in un'atmosfera serena e ricca di creatività, si inizia a liberare la propria energia sessuale, lavorando con il corpo, il respiro, i massaggi e il contatto con le zone erogene. Bisogna imparare, poco alla volta, a gestire questa energia, trattenendola, direzionandola, lasciandola fluire. Per una donna, è molto importante imparare a riconoscere la propria energia sessuale. Per poterla apprezzare e mettere in contatto con se stessa e con gli altri».

Quali sono le zone erogene femminili per eccellenza?
«Quando una donna è fortemente eccitata, tutto il corpo diventa una zona erogena. Quando lo è a metà, i punti "caldi" sono le labbra, l'interno delle orecchie, il collo, l'interno delle braccia, le ascelle, i capezzoli, i fianchi, la parte che sovrasta l'ombelico, il monte di Venere, l'inguine, il clitoride, il punto-G, l'ano, l'interno delle cosce, le ginocchia, gli alluci. Quando, infine, non è eccitata o lo è pochissimo, la zona erogena più importante è la testa. Da stimolare al meglio con complimenti, immagini, fantasie e, ovviamente, sincere dichiarazioni d'amore».

(pubblicato su Style.it, 2006)